L’era di Pollicino e del conte Mascetti: Können vs Kennen
12 novembre 2019
Carlo Alberto Redi, Professore di Zoologia e Biologia dello Sviluppo, Università degli Studi di Pavia

Fahrenheit 451, Francois Truffaut (1966)
Da non credere possibili gli esempi di post-verità che Maurizio Ferraris illustra (Ferraris, 2018): oltre al classico esempio dei no-vax per i quali le vaccinazioni provocano l’autismo, oltre coloro che credono nell’esistenza degli unicorni… vi sono persone convinte che le nuvole siano state inventate nel 1910! Ogni avanzamento dei saperi diviene immediatamente digitale e fruibile per tutti i 4 miliardi di Pollicini che tengono in mano tutte le informazioni e tutti i luoghi del mondo, comunicando con tutto il mondo. È in questa meravigliosa realtà che consente a tutti immediato accesso al sapere che si creano le “condizioni al contorno” per il fenomeno post-verità, la trasformazione onirica di dati fattuali in supercazzole prive di fondamento di significato grazie a collegamenti privi di logica, correlazioni stabilite per assonanze e presentate come relazioni di causa-effetto.
Nell’era del Web e dei social la verità ottiene conferma per la quantità di volte che una affermazione è ripetuta, non da un riferimento bibliografico! Il rischio di fraintendimenti non sta solo nella cattiva volontà di chi divulga ma anche nella ricettività di chi ascolta, bombardati come siamo da messaggi eterogenei, discordanti e superficiali, su che cosa è la scienza. E così, nella mente del cittadino comune, tutto si affastella, tutto finisce in un calderone dove non si capisce più nulla riguardo alle responsabilità di ciascun attore (decisore politico, divulgatore, scienziato). Solo la capacità di Pollicino di utilizzare il proprio sapere critico (cultura si chiama! Dionigi, 2019), la propria intelligenza, può consentire un “finale a lieto fine”: non cadere vittima dell’ignoranza in una non-esistenza, in un’esistenza in-autentica. Il passato non era certo meglio di adesso ricorda il Michel Serres di “Contro i bei tempi andati” (2018) ma è nelle nostre mani far si che il futuro non sia peggio.
Carlo Alberto Redi sarà tra i relatori della seconda giornata di S4P 2019
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Quello che però molti non sanno è che esiste un altro riconoscimento, che – sebbene non sia prestigioso come il primo – merita comunque attenzione: il Premio IgNobel.