X

L’era di Pollicino e del conte Mascetti: Können vs Kennen

12 novembre 2019

Carlo Alberto Redi, Professore di Zoologia e Biologia dello Sviluppo, Università degli Studi di Pavia

“Cosa speravi di ricavare da tutte quelle parole stampate, Montag, la felicità?”
Fahrenheit 451, Francois Truffaut (1966)
Se siamo umani lo dobbiamo a due tecnologie ben precise, il linguaggio e l’uso del pollice opponibile: i pollici scriventi in uso simultaneo e coordinato per battere brevi testi. Non inganni la brevità dei testi, sono brevi quando non brevissimi ma vengono pigiati ad una frequenza tale che prima di sera un Pollicino ha scritto l’equivalente di un romanzo, preferibilmente camminando lentamente in preda a sonnambulismo diurno.
 
Uno degli elementi fondamentali della forma della vita moderna è la pervasività delle tecnologie informatiche nella vita sociale ed individuale e la indiscutibile forza della rete vista per alcuni come forza liberatoria e per altri considerata mezzo funzionale della società del controllo. Troppa informazione si converte in disinformazione: siamo saturi e con sempre meno tempo per riflettere continuando a dis-istruirci, a perdere di conoscenza competenziale, conoscenza dell’abilità (knowledge-how). Viviamo in un mondo “non per vecchi” (Serres, 2013) dove i giovani hanno in mano il mondo e dove si intrattengono sui social, dove comunicano sia emotivamente sia scambiandosi informazioni. Il meccanismo perverso che costruisce un muro impenetrabile persino ai sistemi di fact-checking sta nel disegno delle piattaforme social basato sull’utilizzo di algoritmi che aiutano a soddisfare la ricerca di chi la pensa come noi, condividendo con like (il fenomeno del liking) quanto espresso dalle persone che apprezziamo, amici, conoscenti. Così si creano le narrazioni condivise, le echo chambers: qualunque sciocchezza che riesca ad entrare per qualsivoglia motivo nel circuito sarà apprezzata e condivisa e difesa come verità vera!

Da non credere possibili gli esempi di post-verità che Maurizio Ferraris illustra (Ferraris, 2018): oltre al classico esempio dei no-vax per i quali le vaccinazioni provocano l’autismo, oltre coloro che credono nell’esistenza degli unicorni… vi sono persone convinte che le nuvole siano state inventate nel 1910! Ogni avanzamento dei saperi diviene immediatamente digitale e fruibile per tutti i 4 miliardi di Pollicini che tengono in mano tutte le informazioni e tutti i luoghi del mondo, comunicando con tutto il mondo. È in questa meravigliosa realtà che consente a tutti immediato accesso al sapere che si creano le “condizioni al contorno” per il fenomeno post-verità, la trasformazione onirica di dati fattuali in supercazzole prive di fondamento di significato grazie a collegamenti privi di logica, correlazioni stabilite per assonanze e presentate come relazioni di causa-effetto.

Nell’era del Web e dei social la verità ottiene conferma per la quantità di volte che una affermazione è ripetuta, non da un riferimento bibliografico! Il rischio di fraintendimenti non sta solo nella cattiva volontà di chi divulga ma anche nella ricettività di chi ascolta, bombardati come siamo da messaggi eterogenei, discordanti e superficiali, su che cosa è la scienza. E così, nella mente del cittadino comune, tutto si affastella, tutto finisce in un calderone dove non si capisce più nulla riguardo alle responsabilità di ciascun attore (decisore politico, divulgatore, scienziato). Solo la capacità di Pollicino di utilizzare il proprio sapere critico (cultura si chiama! Dionigi, 2019), la propria intelligenza, può consentire un “finale a lieto fine”: non cadere vittima dell’ignoranza in una non-esistenza, in un’esistenza in-autentica. Il passato non era certo meglio di adesso ricorda il Michel Serres di “Contro i bei tempi andati” (2018) ma è nelle nostre mani far si che il futuro non sia peggio.

Carlo Alberto Redi sarà tra i relatori della seconda giornata di S4P 2019
 
Bibliografia:
Dionigi I., Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza. Solferino, Milano, 2019.
Ferraris M., Intorno agli unicorni. Supercazzole, ornitorichi e ircocervi, Il Mulino, Bologna, 2018.
Serres M., Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere, Bollati Boringhieri, Torino, 2013.
Serres M., Contro i bei tempi andati, Bollati Boringhieri, Torino, 2018.

Condividi su

Ultimi post

L’era di Pollicino e del conte Mascetti: Können vs Kennen

12 novembre 2019

Se siamo umani lo dobbiamo a due tecnologie ben precise, il linguaggio e l’uso del pollice opponibile: i pollici scriventi in uso simultaneo e coordinato per battere brevi testi. Non inganni la brevità dei testi, sono brevi quando non brevissimi ma vengono pigiati ad una frequenza tale che prima di sera un Pollicino ha scritto l’equivalente di un romanzo, preferibilmente camminando lentamente in preda a sonnambulismo diurno.

Fu l’intuizione di Umberto Veronesi. Così è nato il movimento Science for Peace

30 ottobre 2019

Era il giugno 2008. Nonostante il caldo afoso di Milano, avevo le mani gelate: per la prima volta stavo per incontrare Umberto Veronesi. Il Professore per me non era tanto uno dei padri dell’oncologia a livello internazionale. Era semplicemente il medico più famoso d’Italia e, da poco tempo, era diventato anche il mio capo.

UN PREMIO ALLA FOLLIA, UN PREMIO ALLA CURIOSITÀ

23 ottobre 2019

Tutti conosciamo il Premio Nobel, un premio assegnato a chi – con il proprio operato – ha compiuto grandi opere o azioni per l’umanità.
Quello che però molti non sanno è che esiste un altro riconoscimento, che – sebbene non sia prestigioso come il primo – merita comunque attenzione: il Premio IgNobel.